Aumentare l’igiene nel lavaggio vasche dei caseifici? Ecco come.
Che la sanificazione delle vasche dei caseifici rappresenti un lavoro di massima ed estrema importanza non è affatto un segreto, bensì un fatto ben noto da anni. Le vasche, in effetti, rappresentano proprio quei luoghi che spesso vengono sporcati moltissimi e le applicazione di sanificazione degli stessi comprende una vasta gamma di azioni abbastanza differenti. Di queste alcune sono automatizzabili (basti pensare ai lavaggi tunnel o degli impianti di ultrafiltrazione) e altre che vengono eseguite in maniera manuale: queste sono anche decisamente poco standardizzabili e sono molto legate persino al grado di preparazione dell’operatore che effettua le operazioni. I depositi di sporco che si possono trovare sulle vasche dei caseifici sono normalmente composti da sostanze come lipidi, minerali, carboidrati, ma anche acqua, microorganismi (sia vivi che i residui di quelli morti) e proteine di vario tipo. A seconda del grado termico dello sporco, questo può mostrarsi sotto forme differenti e ogni tipologia dei residui che rimangono sulle vasche dei caseifici richiede un approccio personalizzato. In effetti, per pulire fino a fondo le vasche dei caseifici aumentando così il livello d’igiene delle stesse bisogna sempre avviare un processo di sanificazione. Quest’ultimo include una fase iniziale, la sanificazione, a sua volta utile per rimuovere i residui dello sporco dalle superfici delle vasche dopo il contatto con il prodotto. Va prestata attenzione alla frequenza di simili procedure, che devono essere svolte almeno una volta dopo ogni ciclo d’utilizzo.
Cosa fare dopo la sanificazione?
Fermo restando che si tratta di un processo da svolgere con la massima cura possibile e cercando di prestare la massima attenzione a tutto ciò che concerne, al seguito dell’avvenuta sanificazione bisogna applicare un disinfettante oppure sanitizzante su tutta la superficie della vasca. Questo tipo di strumento, difatti, aiuterà a tenere le superfici delle vasche ancora più pulite. La stragrande maggioranza delle aziende sanifica le proprie vasche usando dei sistemi CIP (Cleaning in place). Sono dei sistemi automatici a ciclo chiuso e vengono messi in moto con una frequenza giornaliera. L’efficacia dell’applicazione di questi strumenti varia in relazione a 4 fattori del cosiddetto “Cerchio di Sinner”: la temperatura, il tempo, la concentrazione del prodotto chimico e la forza meccanica. Proprio grazie a questo tipo di variabile. Questo tipo di strumento può essere facilmente schematizzato usando un diagramma a torta. Tale diagramma a sua volta dev’essere composto da 4 indispensabili fattori che sono costantemente presenti nelle varie operazioni di detergenza. Altresì, tali fattori sono interconnessi tra di loro e variano nei limiti logici e quelli economici, ovviamente adeguandosi alle proprie fisiche e meccaniche del materiale che bisognerà trattare. Il detergente scelto per l’igiene dalle vasche dei caseifici va selezionato in relazione al suo grado di acidità oppure alcalinità. Il detergente va scelto anche in base all’aumento delle temperature oppure della concentrazione di questa soluzione. Si sconsiglia, però, di usare delle temperature troppo alte per la sanificazione, in quanto potrebbero agire sulla denaturazione delle proteine che sono presenti nei vari residui dello sporco. Tale processo, difatti, è in grado di ridurre l’efficacia della pulizia. Solo il perfetto bilancio tra i 4 parametri prima citati possono garantire lo svolgimento di una corretta sanificazione delle vasche dei caseifici. Per questo si tratta di un lavoro che viene affidato unicamente a quelli che si possono a tutti gli effetti considerare come dei veri e propri professionisti del settore, che possono intervenire su ogni singolo aspetto della sanificazione delle vasche.
Dove intervenire principalmente?
Parlando dell’aumento d’igiene delle vasche dei caseifici ci si chiede quali siano gli oggetti da pulire in modo prioritario. Questo riguarda le aree di stoccaggio del latte e anche le autocisterne. I residui in questi casi si possono solubilizzare in un modo semplice, poiché il latte non ha ancora subito alcun tipo di trattamento termico. La sanificazione di queste vasche, altresì, può avvenire svolgendo delle procedure molto differenti tra loro. Tra le stesse bisogna ricordarsi della sanificazione acida monofase, che avviene grazie alla combinazione in un solo prodotto di vari elementi chimici tensioattivi. Inoltre, la procedura può essere monofase e venire realizzata in un unico passaggio, magari usando prodotti antischiuma e disincrostanti. Da non dimenticarsi anche della possibile procedura bifase, con uno step alcalino e uno condotto usando un prodotto con la potassa caustica o la soda.
L’igiene personale è importante?
Non bisogna altresì dimenticarsi di tutto ciò che concerne l’igiene personale degli operatori che lavorano con le vasche. Spesso tale fattore viene molto sottovalutato, ma la realtà è che rappresenta un elemento di primissima importanza. In effetti, i lavoratori stessi rappresentano la maggiore fonte d’incontaminazione di un ambiente in cui si lavora con il latte. Essi, quindi, sono un potenziale rischio e possono contaminare le vasche e i prodotti lattiferi. Per diminuire tale rischio è consigliato l’utilizzo dei vari dispositivi utili per il controllo della contaminazione da parte del personale. Esso non solo deve rispettare tutte le norme d’igiene (ovvero lavarsi le mani e possedere gli indumenti adatti), ma anche controllare costantemente il livello di pulizia degli strumenti usati. Per aumentare l’igiene del personale che lava le vasche dei caseifici sul mercato si possono trovare moltissimi prodotti differenti. Questi vanno installati nelle clean room e servono proprio per dare al personale la possibilità di migliorare la propria igiene. Anche se a prima vista l’acquisto di questi prodotti potrebbe sembrare un investimento non importante, la realtà è che a lungo termine una maggiore igiene del personale conferirà persino una più alta qualità ai prodotti del caseificio. Un altro suggerimento è quello di avere un responsabile del controllo d’igiene del personale.
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